venerdì 22 agosto 2008

AMITERNINA - SAN NICOLA : LE PAROLE DELL'EX A. CATARINACCI

Alessandro iniziamo subito con il ricordo più recente, il San Nicola Sulmona: in campo ieri sera come hai visto la tua ex squadra?
"Ieri il Sulmona ha fatto una grossa prestazione contro un’ Amiternina che non ha affatto sfigurato, ma non sono sorpreso. Conoscendo il grande valore dei singoli e la grande professionalità di mister Di Felice, che mi ha allenato per molti anni, possiamo dire che la loro prestazione era già scritta. Hanno giocato bene tutti ma d’altronde questa è il San Nicola targato Moauro, Federici, Tacchi, tutti “vecchi” conoscenti con i quali ho avuto l’onore di giocare. Ho visto molto bene anche Lalli: una punta completa che ha grandi potenzialità. Sono sicuro che il San Nicola possa far bene in Eccellenza ed a tutti i miei ex compagni mando un grosso in bocca al lupo"

Parliamo ora del Sulmona come società: come mai questo inaspettato divorzio dopo una tua formidabile stagione?

"Incomprensioni. Forse è mancato quel dialogo che mi avrebbe spinto a rimanere ma si sa, il calcio mercato è così. Comunque ringrazio la società ed i tifosi del Sulmona per avermi sostenuto per tutto l’arco dell’anno e spero che i nove gol segnati in campionato rimangano nel loro cuore, come loro rimarranno nel mio"
Dopo il divorzio con gli ovidiani, la trattativa per vestire la casacca giallorossa...

"Con il presidente Colantoni mi sono trovato subito in sintonia, essendo una persona affabile e cordiale, non c’è stata nessuna incomprensione, abbiamo parlato di obiettivi e di programmi ed ho subito firmato. Riambientarsi a Scoppito per me è stato facilissimo, ci sono tutti quei fattori che fanno bene al calcio e ti permettono di lavorare serenamente: siamo una grande famiglia formata da dirigenti e giocatori e gli impianti sono in un ottimo stato di manutenzione. I compagni sono splendidi e mi hanno accolto a braccia aperte".
Come vedi l’organico dell’Amiternina, quali i programmi?

"Vivere alla giornata ed affiancare i giovani per farli crescere, questi gli imperativi. Poi l’Amiternina ha la fortuna di avere mister Ciccone, un allenatore preparato che sa come tenerci tutti sulla corda, come ottenere da noi tutti il massimo e che sa gestire anche molto bene lo spogliatoio. Vedremo di toglierci qualche soddisfazione nell’arco del campionato".

A questo punto della carriera, volgendo lo sguardo indietro, ha qualche rimpianto?

"Nella vita si deve prendere quello che viene e ringraziare Dio per quello che ci dà. Certamente se l’Avezzano non fosse fallita quando ero nella loro Berretti nazionale, forse non saremmo qui a parlare, ma come ho già detto, per me va bene così".

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